Cooperative Learning: what does it mean and how to teach it thanks to Children's Yoga

Il cooperative Learning is a specific didactic method that allows children to learn didactic contents and relationship strategies through cooperation.
As far as cooperation in the classroom is concerned, I don’t have happy memories abit it, especially about the cooperation between teacher and student. When I was at the primary school, my class was always out of control and leaving us students alone for a couple of minutes would have triggered a total chaos.
I still remember the pain I felt in seeing the poor teacher that tried it all in order to calm the class down… But there’s was nothing she could do: no matter was she tried to do, she was punctually laughed at by my class mates.
The real matter was that we used to fight for anything and I don’t remember collaborating a single time with my class mates during the 5 school years.
During 2 years we changed 4 teachers! There was just one person that had power on us: Sister Giuliana! I still remember the deep fear that she would transmit us as soon as she entered the classroom. With her you couldn’t mess around anymore: if you dared to opern your mouth you ended up being slapped and sent to clean the toilet and the dining hall.
Even if she could put us into line, her way of teaching was exclusively frontal and intimidatory. But luckily school has changed and collaboration has turned to be a central point of the didactic.
In this article I would like to give you a different point of view about cooperation by adopting the perspective of Yoga.
In Yoga the word that most resembles “cooperation” is Karma Yoga (or Yoga of the action), that in practice means Yoga of the disinterested service.
While cooperation is the process through which groups or organisations act for a mutual interest, disinterested service is that lovely attention in giving concrete benefits to others without expecting nothing in return.
With respect to cooperation, the disinterested service goes even beyond thanks to the purity of intent: while in cooperation the intent aims at letting all the part gain something, in the disinterested service this aspect is lacking and that’s why in the philosophy of toga the disinterested service is the most powerful practice in order to develop the most sublime yogic virtue: umility.
Why is it important to educate students to disinterested service?
“Those who devoted themeselves to the supreme cause, they just live to do good, for the progress and for the happiness of others, they do not pursue personal goals.”
Śrīmad Bhāgavatam
Quando parliamo di qualità della vita, non possiamo non tenere conto dell’importanza delle relazioni.
Le nostre relazioni, più di ogni altra cosa, danno il sapore alla vita, soprattutto quando sono ispiranti e riempiono il cuore: questo principio vale in famiglia tanto quanto a scuola!
Uno degli obiettivi educativi più importanti che ti puoi fissare è quello di insegnare ai tuoi studenti a relazionare bene col prossimo.
Il Karma Yoga, può essere una pratica che può cambiare in meglio la vita dei tuoi studenti: imparando a servire il prossimo con il cuore aperto e senza secondi fini, stai educando una nuova generazione a servire il mondo.
Quando parlo di servire il prossimo, non intendo che i tuoi studenti debbano per forza fare ciò che ha fatto Madre Teresa di Calcutta.
Servire il prossimo, significa preoccuparsi che le persone che ci stanno attorno siano pienamente felici e fare il possibile per aiutarle nel loro cammino.
La leadership “yogica” è quella capacità di servire il prossimo nel migliore dei modi.
In questo senso, proponendo ai tuoi studenti laboratori di servizio disinteressato li aiuti ad espandere il loro cerchio di influenza.
Gli studenti, imparando a servire i propri compagni, impareranno a servire la famiglia, quindi il vicinato e quando saranno più grandi impareranno a servire la propria città, e se la loro abilità nel servizio verrà riconosciuta dalle persone, potranno espandere ancora di più la loro influenza servendo l’Italia intera nelle vesti magari di un politico.
Ciò che mi preme sottolineare è che questo tipo di leadership scevra da ogni desiderio di potere manca nelle istituzioni di oggi, ma se coltivi bene i semi del servizio disinteressato nel cuore dei tuoi studenti prima o poi questi fiori germoglieranno portando grandi miglioramenti alla società del domani.
Le tre tipologie di servizio
Approfondiamo ora il Karma Yoga in modo tale che tu possa capire meglio come proporlo ai tuoi studenti.
Uno dei tanti aspetti positivi della nostra società moderna è l’importanza che si dà nel “servire il prossimo”: ad esempio tutta l’industria ruota attorno a questo semplice concetto “servire al meglio il cliente”.
Conosco alcune insegnanti che giorno e notte, sono sempre assorte nello studio di nuovi laboratori didattici per dare ai loro studenti sempre di più. Queste insegnanti, anche se spesso lavorano nell’anonimato, sentono l’insegnamento come la loro missione di vita e non cambierebbero il loro lavoro con nessun’altro al mondo.
Anche la famiglia per vivere in armonia, ha bisogno che tutti i suoi componenti facciano servizio disinteressato: immaginati cosa accadrebbe se ogni madre chiedesse ai figli una remunerazione per tutto l’affetto che hanno dato loro. Impossibile: l’amore di una madre (e di un padre) per essere puro non può e non deve mai avere alcun interesse egoico.
La disgregazione della famiglia nasce solo quando le persone stanno assieme per avere un ritorno di qualche tipo: ecco il motivo di così tanti divorzi.
La discriminante che dice se un servizio è interessato o no, non è tanto la retribuzione, (perchè tutti abbiamo bisogno di poterci sostentare), ma l’intento della persona che lo svolge.
Fatta questa premessa sull’importanza dell’intento nel servizio disinteressato, possiamo suddividere il servizio in tre livelli:
- Il servizio interessato: lo studente serve il prossimo perché sa che avrà un tornaconto personale (ad esempio economico). Incentivando questo tipo di servizio si allena l’intelligenza imprenditoriale.
- Il servizio disinteressato: Il bambino serve il prossimo e basta senza pensare a cosa otterrà in cambio
- Servizio disinteressato con Amore: Il bambino prova profondo piacere, quando fa felice l’altro e questa è la sua ricompensa più grande.
Per introdurre il Karma Yoga, nella tua classe, non devi investire ulteriore tempo se non quello dedicato alla programmazione: con piccoli accorgimenti sui tuoi laboratori didattici, puoi lavorare contemporaneamente sia sui contenuti e sia sul servizio disinteressato.
Ti consiglio comunque di proporre attività didattiche maggiormente indirizzate verso il servizio disinteressato piuttosto che a quello interessato. Nel corso di Formazione Yoga in Classe tratteremo questo argomento nella sezione del Service Learning.
Cosa fare quando i bambini si oppongono ad aiutare gli altri?
La Natura ha molto da insegnarci. Il nostro corpo ad esempio è il frutto di una sinergia cooperativa di 30 triliardi di cellule che lavorano 24 ore su 24 per darci l’opportunità di sperimentare la vita.

Ogni cellula ha un suo specifico compito indispensabile per far funzionare un organismo più ampio: l’essere umano.
Ciò che impariamo dal nostro corpo è che la cellula non si preoccupa mai di se stessa o di quello che “mangerà”, piuttosto è focalizzata nell’adempiere il suo compito in modo perfetto e disinteressato.
Ed è grazie a questo disinteresse perfetto, che nasce la cooperazione perfetta. La cellula servendo il corpo ne trae indirettamente anche lei beneficio.
Ma cosa accade quando una cellula decide per conto suo, di vivere in modo indipendente e slegato dal corpo? Queste cellule vengono prontamente riconosciute dal corpo e tramite i fagociti vengono fermate ed espulse dall’organismo.
Il corpo per preservare la salute, isola ed elimina ciò che non è in grado di dare un servizio.
In questi termini, il corpo è vero, non è molto compassionevole con le cellule che vogliono fare di testa loro.
Ma questo stesso esempio che ti ho fatto nel micro-cosmo si ripete anche nel macro-cosmo in qualsiasi macro organizzazione:
- Famiglia: se nella famiglia pensiamo solo a sfruttare i nostri parenti, presto verremo isolati
- Economia: se desideriamo fare impresa disinteressandoci di servire i nostri clienti, presto non riusciremo ad avere un equilibrio economico-finanziario e l’economia di mercato ci isolerà
- Sfera sociale: comportamenti ego-centrati finiscono con l’isolare la persona che prima o poi rimarrà solo
Quindi per invogliare i tuoi studenti più restii al servizio disinteressato, puoi agire in quattro modi:
- Valorizzare i suoi talenti: Capendo bene quali sono i punti di forza del tuo studente puoi chiedergli di mettere a disposizione degli altri le sue capacità. Se è bravo ad esempio nella matematica, puoi chiedergli di inventare una storia incentrata sulla matematica per i suoi compagni, oppure chiedergli di aiutare qualche suo compagno in difficoltà.
- Coinvolgerlo all’interno di un grande progetto: Ad esempio puoi creare un grande evento all’anno di Service Learning, e chiedergli al bambino come gli piacerebbe contribuire al progetto
- Raccontare storie educative: Proponendo alla classe intera delle storie coinvolgenti sul servizio disinteressato oppure facendo esempi semplici di come funziona la Natura, come l’esempio che ti ho fatto riguardo la cellula), puoi indirettamente aiutarlo a riflettere. E’ importante anche sottolineare che un ostentato individualismo porterà prima o poi ad essere isolati dal sistema.
- Fare in modo che sia il beneficiario di un servizio: Chiedendo ai tuoi studenti più capaci nel servizio disinteressato, di aiutarlo in qualche cosa, generalmente il bambino si sente poi spinto a reciprocare.
Aiutare i bambini a valorizzare la loro Nitya Svarupa con la cooperazione
Secondo lo Yoga, ogni nascita non è dovuta dal “caso”, ma l’anima incarnata ha un specifico compito da adempiere sulla terra (Sva Dharma).
Poche persone sono consapevoli di questo, e la ricerca dell’uomo ha proprio il significato di chiedersi: Qual è il mio scopo qui sulla terra? In che modo posso servire gli altri?
Il termine Nitya-Svarupa (forma eterna), indica che ogni anima, essendo “unica nella sua essenza” può donare al mondo qualcosa di unico e irripetibile. Nella misura in cui aiuti ogni tuo studente a capire quali sono i suoi talenti nascosti lo aiuti a comprendere meglio come ricoprire il suo ruolo qui sulla terra.
Il concetto di Nitya Svarupa, è quindi intrinsecamente collegato col concetto di servire il prossimo rispettando l’unicità della propria anima e del proprio modo di essere.
In questo senso, l’uomo “cellula” ha un specifico compito, un specifico servizio da compiere sulla terra e secondo lo Yoga, solo asservendo al suo scopo potrà rendere significativa la sua vita.
Se lo Yoga insegna a fare di tutto per il prossimo in modo incondizionato la società moderna ci propone costantemente di fare esattamente l’opposti.
Per questo motivo se vuoi insegnare realmente lo Yoga ai tuoi studenti, devi vederti come una giardiniera a cui sono state affidate delle piccole piante (i tuoi studenti) per accudirle e farle crescere.
Per farlo, dovrai prima di tutto proteggerle sviluppando in loro il senso critico (nel corso di Formazione Y.I.C. approfondiremo questo concetto) e al contempo nutrirle con i giusti esercizi che facciano emergere i loro talenti.
Con piccole accorgimenti è puoi veramente fare molto per valorizzare ogni tuo studente nei suoi punti di forza.